mercoledì 5 ottobre 2011

Neutrini più veloci della luce: i fisici di Boston pensano sia un errore

Due fisici dichiarano che superando la velocità luce i dati dovrebbero essere diversi
neutrini-fisici_bostonTra i tanti articoli scritti a posteriori della scoperta dei neutrini più veloci della luce, uno di questi sembra smontare l'ipotesi della velocità superluminale. Due fisici della Boston University, Andrew Cohen e il premio Nobel Sheldon Glashow, hanno sottolineato come se veramente fosse stata superata la velocità della luce i dati ottenuti dall'esperimento Opera avrebbero dovuto essere diversi: in particolare, dei neutrini ftl ("faster than light", ovvero superluminali) avrebbero perso energia molto rapidamente durante il viaggio e Opera sarebbe stato in grado di rilevare solo quelli di energia inferiore a un limite determinato. Cohen e Glashow - che si rifanno solo alle leggi della fisica - fanno notare che una particella non può disintegrarsi dando come risultato una particella identica a se stessa più altre particelle, perché il risultato darebbe una massa o una energia maggiori dell'originale in violazione della legge di conservazione; un neutrino superluminale potrebbe invece decadere in un neutrino "normale", con una energia minore, e altre particelle cosa che succederebbe solo ai neutrini con una energia iniziale superiore a una certa soglia. Questi dunque non sarebbero sopravvissuti al viaggio dal Cern al Gran Sasso ma sarebbero decaduti dando luogo a neutrini a energia più bassa: Opera ha tuttavia rilevato una distribuzione delle energie inconsistente con questa situazione, ovvero anche neutrini ad alta energia che non avrebbero dovuto essere presenti. In base a questa sola deduzione teorica il risultato dell'esperimento viene ritenuto sicuramente falsato da un errore di misura - peraltro ancora da scoprire - ma Cohen e Glashow hanno auspicato comunque la ripetizione dell'esperimento in altri laboratori. Da quanto dichiarato sembra che i due fisici americani sottovalutino di molto i loro colleghi europei che non avrebbero preso in considerazione alcune regole alla base della fisica delle particelle e, presi dall'euforia, avrebbero anzitempo comunicato una notizia priva di fondamento perchè falsata da errori di misura.

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